2003 Torre del Lago Puccini, crocevia dell'arte del Novecento

Vive lontano dai centri cittadini in solitudine operosa

(Francesco Polese, Livorno 1923)

Vive lontano dai centri cittadini in solitudine operosa, alternando l’esercizio dell’arte applicata, nella quale dà prova di un gusto fine e di una sapienza tecnica veramente rari, con quello dell’arte pura della quale ha un sano e personale concetto. E’ un cultore della linea semplice ed incisiva: come tutti i buoni toscani.
I Mostra Fascio Artistico a cura di Francesco Polese. Bottega d’Arte, Livorno, luglio 1923

 

1916

Pisa - Mostra d’arte “Pro mutilati”

La pittura è largamente rappresentata da artisti dalle tendenze le più diverse: Ferruccio Pizzanelli – tra l’altri – attraverso ai molti svariati lavori, ne ha di veramente simpatici. Oltre ad alcune ottime xilografie bicrome ed a certi riuscitissimi cuoi sbalzati, presenta numerosi pastelli e tele oltremodo suggestivi per un certo senso di mistero che vi aleggia. In “Fiume morto”, “Sull’Arno”, “Intrecciando fiori”, “L’isola della melanconia”, e specialmente “Sogno di una notte lunare”, “Notte di veglia”, “Inno di gloria” si direbbe veramente il poeta della notte e delle solitudini. Indimenticabile il pastello “Triste messa di Natale – anno di guerra 1915”, nel quale un lungo corteo di donne bruno vestite procede tacito dalle tenebre della notte verso l’incerto chiarore uscente dalle porte spalancate del tempio.

Irnerio. Per una mostra d’arte “Pro mutilati” in Pisa. Emporium (vol. XLIV, n.263, novembre 1916) – 3 illustrazioni


…Largamente ed egregiamente rappresentata la pittura, talché non è facile l’esporre di ciascuno i pregi particolari data, soprattutto, l’abbondanza e la varietà dei lavori presentati. Ferruccio Pizzanelli figura con diverse xilografie, tra le quali, degne di nota, una “Testa di donna” e il “Ritratto della sorella Margherita”. Caratteristici e quanto mai suggestivi certi pastelli, come “Triste messa di Natale”, nel quale un lungo corteo di donne, nerovestite, procede nelle tenebre circostanti verso l’incerto chiarore uscente dalle porte spalancate del tempio. Degni di lodi pure “Fiume morto”, “Sull’Arno”, “Intrecciando fiori” e “L’isola della malinconia”. Piene di colore e di mistero talune tele, quali “Sogno di una notte lunare”, “Notte di veglia” e “Inno di gloria”. Inoltre il Pizzanelli ha pregevoli cuoi sbalzati di squisito buon gusto.

Rivista non identificata, anno 1916. 4 illustrazioni

 

1918

Illustrazione con 14 xilografie originali del libro “Il Convegno dei Sogni, poemetti e liriche” di Ottorino Checchi; Noccioli Editore, Empoli 1918

 

1919

Firenze - Mostra Primaverile di pittura, scultura e arte applicata all’industria. (aprile-giugno, Palazzo Antinori)

  1. 1. Natura morta
  2. 2. Armanda
  3. 3. Anemoni

 

1922

Firenze - La Fiorentina Primaverile. Parco di S.Gallo

1.                   Vecchia toscana

E’ pisano.- nato nel 1884 - e lavora in riva al lago di Massaciuccoli, a Torre del Lago, fra Pisa e Viareggio, paese caro ai pittori toscani, ricco e vario di motivi. Cominciò a praticare l’arte con lavori in cuoio colorato, lavorati a sbalzo con fregi decorativi che specie a Milano, dove il Pizzanelli lavorava allora, ebbero molto successo. In seguito si dette alla pittura di cavalletto. I suoi primi lavori davano a divedere un apprezzamento sensibile delle tonalità, ma erano spennelleggiati in un impressionismo futile e inconsistente. Da qualche anno, con uno sforzo che gli fa onore, il Pizzanelli si è interamente rinnovato, producendo opere più costruite, più solide e meglio composte, frutto di una più seria e annosa indagine. Anche la sua tavolozza si è irrobustita, serbando tuttavia una sobria delicatezza.

M.T. (Mario Tinti). Dal catalogo della esposizione: “La fiorentina primaverile”. Firenze 1922.

 

1923

Livorno - I Mostra Fascio Artistico. Bottega d’Arte

  1. 1. Donna di Torre
  2. 2. Pineta d’inverno

Vive lontano dai centri cittadini in solitudine operosa, alternando l’esercizio dell’arte applicata, nella quale dà prova di un gusto fine e di una sapienza tecnica veramente rari, con quello dell’arte pura della quale ha un sano e personale concetto. E’ un cultore della linea semplice ed incisiva: come tutti i buoni toscani.

I Mostra Fascio Artistico a cura di Francesco Polese. Bottega d’Arte.  Livorno, luglio 1923

Torino - Quadriennale

  1. 1. Natura morta

Firenze - Esposizione Artigianato. Medaglia d’oro per oggetti in cuoio

Forte dei Marmi - Mostra di Pittura e Cuoi. Salone del Grand Hotel

 

1924

Livorno - Mostra di oggetti in cuoio. Bottega d’Arte

Il Pizzanelli è forse troppo artista per fermarsi al cuoio, cioè alla materia. Egli è assai noto infatti come pittore valente, e giorni addietro egli stesso ci scriveva che non ha intenzione di dedicarsi oltre all’arte applicata. Peccato, perché egli aveva raggiunto nelle sue cose una personalità ed un buon gusto quale raramente è dato vedere! I suoi cuoi sono trattati chimicamente per ottenere da essi tutta una scala di colori; il disegno è sempre diverso, decorativo, personale, elegante.

Abbiamo potuto esporre pochissimi pezzi di Ferruccio Pizzanelli, ma tra di essi due cuscini che sono veramente due cose deliziose. Se egli persisterà nell’abbandonare il cuoio, i suoi pezzi diventeranno rari, se tornerà ad esso ripromettiamo in seguito di farne tutta una mostra speciale.

Bollettino di “Bottega d’Arte”. Anno III, n. 7. Livorno giugno 1924.