La sesta Mostra Provinciale, Pisa, Giugno 1935

Premessa

La VI Mostra d’Arte sorprende per molti aspetti ed innanzitutto per i tempi: si apre infatti nel giugno del 1935 a pochissimi mesi dalla edizione precedente terminata nel mese di gennaio dello stesso anno. La crisi sembra superata e si torna alla scelta di una mostra primaverile; si conferma la scelta di un Regolamento (si veda alla fine) pur con alcune modifiche dettate dalla esperienza precedente, analogamente viene confermata la volontà di avere una Commissione Giudicatrice sempre nell’intento di migliorare la qualità a scapito della quantità. La Commissione infatti elenca puntigliosamente il numero delle opere esaminate, di quelle ammesse e di quelle scartate arrivando infine ad un gruppo di 34 artisti, ben 10 in più rispetto alla edizione precedente. Ma non bisogna lasciarsi ingannare dai numeri: in questa occasione, probabilmente nella volontà di migliorare ancora di più la qualità delle opere esposte e per avere una dimensione che non sia soltanto e strettamente provinciale, vengono invitati altri importanti artisti del panorama nazionale e toscano: Felice Carena, Giannino Marchig, Baccio Maria Bacci, Plinio Nomellini, Mario Bacchelli, Franco Dani, Lorenzo Viani. A questo si aggiunge la scelta di una presentazione particolare: è infatti affidata alla penna di Lorenzo Viani la Prefazione di questa VI Rassegna con un testo singolare e che merita di essere letto anche per le sorprendenti innovazioni linguistiche proposte dall’artista della Versilia.

 

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VI Mostra d’Arte

PISA, giugno 1935

 

 

COMITATO ORGANIZZATORE

On. Dr. Ing. PIERO CUPELLO

Podestà di Pisa

Dott. Ing. GIULIO BUONCRISTIANI

Segretario della Federazione dei Fasci di Combattimento

Dott. Ing. RANIERI FIASCHI

Presidente dell’Unione Provinciale dei Professionisti ed Artisti

Pittore FERRUCCIO PIZZANELLI

Fiduciario della Sezione Provinciale del Sindacato Belle Arti

Prof. ALBERTO NICCOLAI

Presidente del Museo Civico di Pisa

Arch. ORESTE ZOCCHI

Per la Sovrintendenza all’Arte Medioevale e Moderna

Dott. Ing. FORTUNATO CINI

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UFFICIO DI SEGRETERIA

Pittore RENZO LUPO, Segretario

FRANCESCO TELLINI, Amministratore

 

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PREFAZIONE

Bisogna proprio dire che se le spallette del Ponte, i tavolini del caffè dell’Ussero e di Pietromani, furono i banchi dove si esercitò la bonaria e salace filosofia del popolo pisano e dei suoi ospiti, e i Lungarni, in cui si sprofonda e s’avvena il fiume quando è magro d’argenti e di verde, o vi muglia spumante come un colossale cavallo fiumatico nella tumultuosa corsa verso il mare, furono argini preferiti dalla peripatetica filosofia dei “Trascurati” che disdegnavano la scolastica della Sapienza, il Camposanto vecchio, fu l’Accademia in cui, nei secoli dei secoli, s’affinò la progenie dei pittori e degli scultori rivieraschi.

Dai più moderni ai più antichi.

Gli agili steli degli intercolunni fioriti di capitelli e di trifore che abbattono sui freschi stupori di ombre trinate, ascoltarono il bombire dell’ammattonato, qua e là tapponato di tombe terragne, percosso dal passo dei viandanti assorti nella meditazione o nell’estasi delle forme incorruttibili fermate sulle pareti o nei durevoli marmi.

Chi penetri a dovere nei toni, tutti incielati della Vendemmia, o in quelli arsi del Trionfo della morte; nel tenebrore delle forme stecchite degli Infermi, o in quelle leggiadre, e piene, e auree, del Concerto, e sappia leggere nell’invelatura setata, che ormai, con l’evanescenza del sogno, tragitta sulle immortali pareti, non stenterà a riconoscere in quelle forme, e in quei toni, la derivazione di tutta la pittura moderna (quella onestamente sana) affaticata nella ricerca della sobrietà tonale nel compendio delle forme ermetiche, non disgiunte da un anelito di perenne poesia.

I sarcofaghi di Bacco e Arianna, d’Ippolito e Fedra, in cui la fusione tra la leggiadria Ellenica e la forza dei Romani è perfetta, e i sepolcri fioriti nel Rinascimento con le Maternità di Niccola e Giovanni, forti di tutto l’Umanesimo orgoglioso e regale della scultura pisana, furono, sono e saranno, monito, guida, rimprovero, e norma perenne di plastiche discipline.

Convergevano in Pisa dalle vie rotabili cipressate, o lineate dagli intercolunni dei platani centenari, o di gelsi chiomati di vette salicastre, tutti coloro che s’appassionavano, qui intorno e in alto, alla grande Arte.

Il mareggiare delle prata, pingui di messi o di pastura, il variare delle case coloniche, rosa e rosse, con le greggi vaganti come nuvole basse, i buoi aggiogati alle carra, il pietrame delle aie capaci su cui le donne vassoiavano le granaglie tra nubi di loppa, o erte sugli scalei per la vendemmia, erano una vivente anticipazione dei grandi affreschi murali.

Come le lamentazioni della poveraglia che nelle Sagre si congregava e si stregava ai muri del Battistero o del Duomo, erano una viva avanzata degli Infermi che nel celebre affresco si querelano dei capricci della Morte.

Le donne viventi che sul verde prato dei miracoli allattavano le loro creature parevano già animate dallo scalpello Pisano, e policromate al fuoco del sole.

Perché mai in Pisa dove tanto incantesimo di forme si palesava, s’era sempre dato si poco peso alle manifestazioni dell’arte, massimamente di quella moderna? Misteri che è più agevole e caritatevole ignorare anziché indagare.

A questa deplorevole lacuna sta riparando alacremente il Sindacato fascista delle Belle Arti, le Mostre organizzate in questi ultimi anni lo testimoniano.

L’opera selettiva non ha potuto ancora esperimentare tutti i rigori inflessibili onde ricacciare alle proprie naturali inclinazioni gli inetti, i superficiali, i dilettanti dilettevoli. Ma chi ben osservi e mediti sulla odierna raccolta vedrà che un bel cammino si è già fatto. Si andrà più oltre, i conquistatori nella vita e nell’arte (anche) è mestieri che marcino sui corpi dei delusi.

Lorenzo Viani

Fossa dell’Abate – Maggio XIII

 

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RELAZIONE DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE

Ill.mo Segretario Interprovinciale del Sindacato Fascista Belle Arti

Firenze

La Commissione nominata dalla S.V. con il preciso incarico della scelta delle opere che dovranno figurare alla VI Mostra Provinciale del Sindacato Belle Arti di Pisa, riunitasi nelle Sale del R. Teatro Verdi, sede della Mostra, giorni 24-25 Maggio 1935 - XIII ha proceduto ad uno scrupoloso esame delle opere di pittura e scultura, dei disegni delle incisioni presentate regolarmente dagli iscritti all’organizzazione.

La Commissione, visto il Regolamento ma anche e soprattutto ispirandosi a quelle che sono le direttive dettate dalla morale fascista ha accolto con compiacimento e benevolenza ogni tentativo che partisse dai giovani e qualunque tendenza d’Arte. Gli artisti del Sindacato hanno potuto vedere accolti i propri lavori con larghezza e figurare così nel miglior modo possibile.

I resultati dell’attento esame sono stati i seguenti:

Sono stati invitati n. 15 artisti con N° 71 opere e cioè N° 62 pitture, N° 9 sculture.

Sono stati accettati dopo esame N° 20 Artisti con N° 118 opere pitture, sculture, disegno e incisione.

Nel totale di N° 180 opere presentate solo N° 118 vengono accettate in una percentuale quindi del 60 per cento.

La Commissione si compiace per il successo della manifestazione e per il decoro con la quale è stata organizzata. Ringrazia la S.V. della fiducia accordatale ed è certa di avere adempiuto con scrupolo al mandato affidatole. Saluti fascisti.

La Commissione

Ranieri Fiaschi, Augusto Gardelli, Valmore Gemignani, Italo Griselli, Ascanio Tealdi

 

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ESPOSITORI

1 – BACCI BACCIO MARIA

2 – BACCHELLI MARIO

3 – BALDASSARI LIVIO

4 – BONFANTI GINO

5 – CANGINI ANNA

6 – CANIAUX GIOVANNI

7 – CARLINI SPARTACO

8 – CARENA FELICE

9 – CAZZOLA ARAMIS

10 – CHICCA MARIA ANTONIETTA

11 – CIGHERI PRIAMO

12 – D’ACHIARDI PIETRO

13 – DANI FRANCO

14 – FAGIOLINI GIOTTO

15 – FERRI FERRUCCIO

16 – GARDELLI AUGUSTO

17 – GENTILINI NELLO

18 - GRISELLI ITALO

19 – LUPO RENZO

20 – MORELLI FRANCESCO

21 – NOMELLINI PLINIO

22 – PIEROTTI UGO

23 – PIZZANELLI FERRUCCIO

24 – PIZZARELLO SALVATORE

25 – ROSI MINO

26 – ROSSI CURZIO

27 – SATTI FERRUCCIO

28 – SEVERINI FEDERIGO

29 – SIRLETTI AUGUSTO

30 – TEALDI ASCANIO

31 – VIANI LORENZO

32 – VIVIANI GIUSEPPE

33 – VITTORINI UMBERTO

34 – VOLPI ALESSANDRO

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SALONE

Griselli Italo

Atleta

 

Bacci Baccio Maria

Mattino di maggio sul Monte Ceneri

La minestra dei poveri a S.Francesco di Fiesole

Magnolie

 

Spartaco Carlini

Primavera

Maggio

Matrimonio sardo

Barche di S. Ranieri

Benedizione sarda

 

Carena FeliceAccademico d’Italia

Natura morta

Solitudine

Natura morta

 

Tealdi Ascanio

Fiori

Pisa – Giornata di libeccio

Fiori

Le piaggie

Piazza S. Silvestro

 

Italo Griselli

Cantastorie

Il Duce

Donna in ginocchio

 

Franco Dani

Piazza della Calza

Le Cascine a Firenze

 

Mario Bacchelli

Natura Morta

La Badia di S. Domenico

 

Plinio Nomellini

Il Guado

Tempio di Ercole

Leptis Magna

La grande Moschea di Tripoli

 

Lorenzo Viani

Camicia Nera

Balilla

 

Augusto Gardelli

Figura

Natura morta

Paesaggio

 

Marchig Giannino

Attore napoletano

 

Griselli Italo

Polimnia

 

Valmore Gemignani

Susanna

 

Spartaco Carlini

Mistero Gaudioso (bozzetto – 1905).

 

Sala I

Pierotti Ugo

Mia madre

 

Pizzarello Salvatore

Paese

Contadino

Natura Morta

Falciatore in riposo

Bartolo

 

Baldassarri Livio

Paese

Contadini

Paese

 

Fagiolini Giotto

DIONISOS (terracotta)

 

Gentilini Nello

Paese

 

Cigheri Priamo

Natura morta

Figura

Natura morta

Natura morta

 

Satti Ferruccio

Foce d’Arno

 

D’Achiardi Pietro

Colline Pisane (Casciana)

Campagna Romana

Anemoni

Palatino

Rose

 

Sala II

Pizzanelli Ferruccio

Leo

Calambrone

Pisa (alla fine del ‘700)

Lungo l’Arno

Sul fosso dei Navicelli

 

Ferri Ferruccio

Casa colonica

Partenio il giovanotto

Al Mercato

Il futuro cacciatore

Chiostra (Fauglia)

 

Chicca Maria Antonietta

Figura

Natura morta

Paese

 

Morelli Francesco

Esibizione

 

Pizzanelli Ferruccio

Figura

 

Severini Federigo

L’arme del gioco

Paese

Ritratto

 

Sirletti Augusto

S. Piero a Grado

Natura morta (pesci)

Case al margine della pineta

Natura morta (pesci)

Paese

 

Sala III

Mino Rosi

Autoritratto

Verso S. Cipriano – (Tramonto)

Strada dei Cappuccini – (Crepuscolo)

Casa Rossa

 

Rossi Curzio

Pastori della Campagna Pisana.

Paese.

 

Viviani Giuseppe

Marinai a Foce d’Arno

Marina di Pisa

Ritratto

Casa Colonica

Genova alle Grazie

Autoritratto

Uomo di mare

Paese

Mattino d’Aprile

Casa gialla

Cavallo nero

Marina di Pisa

Marina di Pisa

 

Lupo Renzo

Paesaggio

Ritratto

Natura morta

 

Valmore Gemignani

Testa del musicista Busoni

 

Sala IV

Cangini Anna

Natura morta (pesci)

 

Cazzola Aramis

Paese

Paese

Paese

 

Volpi Alessandro

Boscaiuolo

Canale dei Navicelli

Donne al pozzo

Mattonai in riposo

Manifesto a lutto

 

Fagiolini Giotto

Portatrice d’acqua

 

Bonfanti Gino

Primavera

 

Vittorini Umberto

Vecchio Naviglio - (Milano)

Cascinale lombardo

Sera a Castelvecchio Pascoli

Piazza del Duomo a Pisa

Foce d’Arno

 

Caniaux Giovanni

Natura morta

Figura

Paese

Figura

Piazza Guerrazzi

 

Atrio d’ingresso

Rosi Mino

Boschetto di ceppi e rose

Ritratto di donna

Crepuscolo di primavera

Casamenti medioevali

Casa sulla strada provinciale

Ritratto di Fedro

Il sentiero del poeta

Ritratto di Fedro

 

Lupo Renzo

Disegno

Disegno

Disegno

Disegno

Disegno

Disegno

Disegno

Disegno

 

Viani Lorenzo

Visita

Povero Yorik

Zingari

Paesaggio di Liguria

Domè

Letto matrimoniale

 

Gardelli Augusto

La Fonderia del Pignone (acqua forte)

 

Viviani Giuseppe

Pescatore a canna

Il gobbo di bocca d’Arno

Il bimbo

La Menny con Fify

Lo storpio

 

Cazzola Aramis

Figura

 

Pizzanelli Ferruccio

La Cittadella

Avanguardista

 

Carlini Spartaco

Orchestra di scimmie

 

Cigheri Priamo

Figura

Acquarello

 

Vittorini Umberto

Madre

Alla foce dell’Arno

Barga

Asiago

Emigranti

Paese

Vecchia Pisa

Paesaggio in Garfagnana

Piazza del Duomo

 

Gemignani Valmore

Susanna (Scultura)

 

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REGOLAMENTO

Art. 1

Il Sindacato Provinciale Fascista Belle Arti di Pisa bandisce una Mostra d’Arte nell’occasione dei festeggiamenti di S. Ranieri, nel prossimo Giugno 1935 a.XIII.

Art. 2

La Mostra vuole essere una eletta significativa e originale rassegna di Artisti nati e residenti nella Provincia, iscritti al Sindacato Fascista Belle Arti, e, pure accettando con larghezza di intenti qualunque tendenza moderna, respinge ciò che ha carattere dilettantistico e volgare

Art. 3

Saranno ammesse opere non esposte in Pisa, di pittura, scultura, disegno ed incisione.

Art. 4

Per dare maggiore prestigio e carattere alla Mostra saranno invitati a parteciparvi, d’accordo con il Sindacato Regionale Toscano, quegli artisti nati a Pisa e residenti altrove che abbiano già conseguito chiara fama.

Art. 5

Per gli artisti non invitati funzionerà una Giuria di accettazione nominata dal Segretario Interprovinciale per la Toscana.

Art. 6

Ciascun artista non potrà esporre più di cinque opere, né inviarne per la scelta più di otto.

Art. 7

La Giuria potrà eventualmente concedere agli artisti invitati (anche in base allo spazio disponibile) la possibilità di esporre un numero maggiore di opere.

Art. 8

Le decisioni della Giuria sono inappellabili.

Art. 9

Entro il 15 Maggio c.a. gli artisti e gli invitati che intendano partecipare alla Mostra, dovranno inviarne notifica al Sindacato Provinciale Fascista Belle Arti di Pisa, Palazzo “alla Giornata” e versare all’atto della notifica una quota di iscrizione di L. 15.

Art. 10

Le opere dovranno giungere in perfetto ordine entro il 20 Maggio a Palazzo “alla Giornata” in Pisa, Sede del Sindacato Provinciale Belle Arti.

Art. 11

Al collocamento delle opere provvederà direttamente, con decisioni inappellabili, il Comitato ordinatore della Mostra.

Art. 12

Il Sindacato avrà diligente cura delle opere esposte, ma non assume nessuna responsabilità per gli eventuali danni, incendi, furti, smarrimenti e altro che avvenisse nel viaggio di andata e ritorno, o durante tutto il tempo in cui le opere rimarranno in consegna al Sindacato stesso.

Art. 13

I prezzi segnati dagli autori per la vendita delle opere saranno invariabili.

Sul prezzo di vendita delle opere esposte il Sindacato preleverà un diritto del 10% anche se la vendita sarà fatta direttamente dall’autore.

Art. 14

Il Comitato Ordinatore della Mostra, pubblicherà un catalogo illustrato.

Gli artisti accettati e invitati che desiderino la riproduzione delle loro opere nel catalogo, dovranno inviare la fotografia delle opere stesse e L. 15 per il clichè di ciascuna, insieme alla notifica di cui all’art. 9.

Art. 15

Il presente regolamento è valido per tutta la durata della Mostra.

Pisa, 30 aprile 1935-XIII

Il Fiduciario

Ferruccio Pizzanelli