La VIII Mostra Provinciale, Pisa, dicembre 1937 - gennaio 1938

 

VIII Mostra d’Arte

Pisa, Dicembre 1937 – Gennaio 1938

 

 

Commissione Ordinatrice

Dr. Ing. RANIERI FIASCHI

res. Un. Prov. Prov. e Artisti

Pittore FERRUCCIO PIZZANELLI,

Fiduciario Sindacato Belle Arti di Pisa

Dr. Ing. FORTUNATO CINI

Pittore GIUSEPPE VIVIANI

Rag. RENZO VILLANI, Amministratore.

 

Commissione Giudicatrice

FERRUCCIO PIZZANELLI, Pittore.

ITALO GRISELLI., Scultore.

ASCANIO TEALDI, Pittore.

 

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Della Mostra di quest’anno, ne parlo quasi senza averla vista, perché non m’è bastata una capatina data in fretta e furia nei suoi locali ancora tutti in disordine e pieni di «attrassi» durante un breve ritorno nella mia cara Pisa, a farmi notare chi c’era e chi non c’era, chi è migliorato e chi è peggiorato, e a raccogliere tutti gli altri elementi necessari a buttar giù una prefazioncella poco meno che decente a questo ottavo catalogo. Ma poi che è desiderio di alcune elette persone che ne parli, lo farò: e, in tali condizioni, ne parlo quasi più che volentieri, perché una presentazione come la mia non può né deve essere un giudizio, il quale competerà solo ai visitatori e agli intenditori. E’ soprattutto un atto di solidarietà, di affettuosa fraternità verso quegli amici che onorano la Città di un loro disinteressato e filiale amore: che ne svelano la segreta atmosfera musicale a traverso le più svariate apparenze e ispirandosi alla più distanti occasioni: un cristallo traboccante di rose o una testa di cacciatore, pari in questo caso a un tramonto sull’Arno o ad una freddolosa primavera sui prati di San Rossore. Diversissimi accenti che si amalgamano in un sommerso corale sul quale si modella oggi anche la nostalgia di chi, da lontano, verga queste note.

Ho detto un sommerso corale; ma non perché le voci che lo compongono non si distinguano tra loro per maggiore o minore purezza di timbro e capacità di respiro. Ma perché gli artisti pisani, al di là delle inevitabili disuguaglianze del merito individuale, sogliono più o meno ritrovarsi in certe determinate attitudini del sentimento. In questo senso anche lo Scultore di cui oggi l’intera Arte italiana può andare orgogliosa, e che è presente a questa Rassegna quasi a significare la perenne virtù della patria di Giovanni, si dichiara generato da quella medesima grazia attenta e un po’ malinconica, da quel soave equilibrio fra un assorto abbandono e un prezioso lievitare di sensi cui aspirano i suoi compagni minori, soprattutto pittori. A parte sì alto esempio, che costituisce un fatto nella storia artistica di una nazione, si dice per ora di una pittura provinciale: e vorremmo che si potesse guardare a tali odierne manifestazioni del genio locale come si guarda alle antiche scuole paesane che fiorirono nella nostra terra. Perché anche a parlare di pittura toscana, si definirebbe troppo poco; c’è chi si rivolge ai campi del Mugello e ai pagliai, alle nere e screpolate cascine del Valdarno, come chi riflette in sé l’asciutta eleganza di un palazzo fiorentino: chi ama Masaccio e chi Fattori, chi Carena e chi Rosai. Ma i Pisani, oggi, sognano aperture marine sotto gli archi dei ponti, mentre il fiume stagna dolcissimo nei suoi verdi smeraldo sotto la canicola dei rossi mattoni, o si gonfia celeste e felice ai soffi di un insolito maestrale mattutino: e non è la crudetta luce della Toscana terragna che sega gli spigoli o coagula le ombre a definire precisi volumi e taglienti disegni, ma l’arioso chiarore di un abbagliante orizzonte salino che s’addolcisce e si stempera nel riflesso delle pinete e dei prati a penetrare di sé gli alberi e le pietre, a sfiorare con un’inerte e vaga tristezza le fronti delle giovinette, a donare un colore di caldo pane ai marmi delle Chiese corrosi dal salmastro. Sono questi i paesaggi del cuore, nei quali, a parer mio, i pisani si riconoscono: e non vorrei si credesse che io intenda attribuire validità critica a dei rapporti fra le qualità fisiche di un dato ambiente e la libera individualissima attività creatrice. Sono semplicemente dei fatti, magari delle coincidenze, di cui pure s’ha da tener conto: e infine qui non si fa della critica d’arte. Per conto mio, io ci credo, anche perché Dio solo sa che gusto ci provi a intridermi nel ricordo di queste luci.

La segreta storia di ciascuno dei nostri amici poi conferma tali verità. Uno mi ha scritto di aver dipinto «una piena d’Arno che meglio si direbbe una piena d’amore»: un altro ha sentito in uno scoppio d’agavi nel solitario orticello dietro la casa sua tutto il delirio del sole mediterraneo: il più casto ha osato appena grafire dell’ombra di nudi rametti invernali la luce perlacea di una facciata romanica. E gli oggetti si trasfigurano docili in una atmosfera vaporata di respirante levità: file di case tinte di un roseo albore che si dispongono lungo un fiume o una strada come la conchiglie sulla bàttima; frutta, oggetti visti con un amore lievemente sensuale che ne esprime la più riposta e accomodante grazia decorativa; e dappertutto una dolce aria di caccia, casalinga ed insieme eccitante ad avventure di sterpeti e di stagni, di prati e di canali celesti, quale ventila le nari dei bracchi alla punta tra il falasco. Una sorvegliata capacità contemplativa è dunque dote preziosa e comune a quasi tutti gli artisti pisani: anche ai più realisti, ai più estrosi o ai più torbidi. Chè i primi sanno tradurre il sordo peso della materia in immagini cariche di un’ondosa malinconia o di una schiva e allusiva riservatezza, come di statue nel folto di un giardino; e gli altri non oltrepassano i segni di un misurato equilibrio, che è coscienza del proprio amore e garanzia di un vigilante possesso interiore. Facciano pure a pugni in qualcuno dei più giovani De Chirico con Carena, Fattori con Cèzanne, Carrà con Utrillo o Luigi Bartolini: se ne fanno e se ne vedono (e magari ne abbiamo approvate) anche di peggio, e non dovremo stupire di sì candida incomprensione. C’è forse (e tutto il nostro amore sta nel sentirne la presenza) anche in questa Mostra un Angelo per ciascuno, a segnare la strada: e molti han già cominciato ad incamminarvisi.

Enzo Carli

Aquila, 12 gennaio ’38 – XVI

 

 

 

Verbale della Commissione di Accettazione delle Opere per la VIII Mostra

All’On.le Segreteria Interprovinciale

del Sindacato «Belle Arti» della Toscana

Firenze

La Commissione per l’accettazione delle opere presentate alla VIII Mostra Sindacale Pisana composta dai Sigg.:

FERRUCCIO PIZZANELLI, Pittore

ITALO GRISELLI, Scultore

ASCANIO TEALDI, Pittore

si è riunita il giorno 31 Dicembre 1937 nelle sale del R. Teatro Verdi, sede dell’esposizione, per procedere alla scelta delle opere da figurare nella mostra.

Sono state prese in esame n. 171 pitture,  n. 14  sculture e n. 19 opere in bianco e nero.

Dopo un attento e scrupoloso vaglio la commissione ha deciso all’unanimità di accettare n. 126 pittura, n. 14 sculture e n. 17 disegni con uno scarto del 25%; plaudendo e manifestando la propria soddisfazione per l’alto livello artistico raggiunto dall’odierna manifestazione del Sindacato Belle Arti di Pisa.

Pisa, 31 Dicembre 1937 - XVI

La Commissione

 

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ELENCO DEGLI ESPOSITORI

 

1 – BALDASSARI LIVIO

2 – BONFANTI GINO

3 – CANIAUX GIOVANNI

4 – CAZZOLA ARAMIS

5 – CERRI GUIDO

6 – CIGHERI PRIAMO

7 – DELLA SBARBA IDA

8 – ERCOLANI GUIDO

9 – FERRI FERRUCCIO

10 – GENTILINI NELLO

11 - GRISELLI ITALO

12 – MACCHIA SANTI

13 – MACCONE ELENA

14 – PALAMIDESSI PIERO

15– PIEROTTI UGO

16– PIZZANELLI FERRUCCIO

17– PIZZARELLO SALVATORE

18 - ROSSI CURZIO

19 – SATTI FERRUCCIO

20 – SEMENTA EUGENIO

21 – SEVERINI FEDERIGO

22 – TAMBURINI MARIO

23 – TEALDI ASCANIO

24 – VALLERINI FERNANDO

25 – VIVIANI GIUSEPPE

26 – VOLPI ALESSANDRO

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Atrio di ingresso

pittura

Ercolani Guido

Piazza dei Priori a Volterra

Piazza S. Michele a Volterra

 

Macchia Santi

Castagnacciai

S. Zeno – Pisa

Via Umberto - Pisa

 

Tamburini Mario

Dovere materno

 

Cigheri Piramo

Paese (acquarello)

 

scultura

Griselli Italo

Il Genio del Fascismo

 

Palamidessi Piero

Danzatrice (Figura decorativa)

Trofeo da salotto (Figura decorativa)

 

disegni

Tamburini Mario

Ottantenne

Dal maniscalco

 

Gentilini Nello

Pagliaio

 

Cigheri Piramo

Paese

 

Cazzola Aramis

Disegno

Disegno

Disegno

Disegno

Disegno

Disegno

Disegno

 

 

Salone

pittura

Cazzola Aramis

Natura morta (fiori)

Ritratto di bimba

Ragazza in costume

Natura morta (mele)

Natura morta (vetro e maiolica)

 

Pierotti Ugo

Natura morta

Marina di Pisa

Paese

 

Pizzarello Salvatore

Natura morta

Battistero

Il Pilota Mario Bocchino

Paese

Natura morta

 

Baldassarri Livio

Natura morta n. 1

Natura morta n. 2

 

Bonfanti Gino

Fra il verde (Le Piagge)

Piazza S. Paolo a ripa d’Arno

Piazza del Duomo – Pisa

Natura morta (bottiglia e frutti)

Paese a Primavera

Vecchie case sull’Arno

 

Cerri Guido

Padule (prime luci)

Padule (caccia)

Padule (caccia)

 

Tealdi Ascanio

Rio Veneziano

Bocca d’Arno

Fiori

Fiori bianchi

La sorellina

Frutta

Fiori

L’Arno vicino a Pisa

Anatre

 

Cigheri Piramo

Vaso con fiori (Tempera)

La predica di S. Francesco

Il battesimo di Cristo

Geranio

Natura morta

 

scultura

Griselli Italo

Ritratto di S.M. la Regina Margherita di Savoia (seduta) - Premio di scultura di S. Remo 1936.

Ritratto di S.M. la Regina Margherita di Savoia (in piedi) - Premio di scultura di S. Remo 1936

Ragazza incantata.

Apollo (bronzo)

Puttino da fontana (bronzo)

 

Vallerini Fernando

Testa

 

 

sala n.1

 

pittura

Volpi Alessandro

Cercatore di funghi

Paese

Bozzetto (Scorzatori)

Casa colonica

Pescatori

Contadino

Paese

Bozzetto

Romanità

Paese

Ritorno

Bozzetto

Sera

 

Ferri Ferruccio

Falco

Giovane pastore

Paese

Giocatori di bocce

Natura morta (beccaccia)

Casa rurale

Vecchia darsena (Livorno)

Cacciatori

Casa in demolizione

Paesaggio in demolizione

Paese

 

scultura

Maccone Elena

Sogno lontano

Fierezza

 

 

Sala n.2

 

pittura

Pizzanelli Ferruccio

S. Rossore sull’Arno

Marina di Pisa

Fiori

Giorno di vento

Ponte a mare (Ricostruzione)

Natura morta (frutta)

Gioia

Natura morta (pesci)

Rose invernali

Giornata di libeccio

Bosco

 

Dello Sbarba Ida

Ritratto di bimba

Paese volterrano n. 1

Paese volterrano n. 2

 

Severini Federigo

Val della Lima

Sera

Vecchio albero

Corfino

Mattino

Pagliai in montagna

 

scultura

Griselli Italo

Testa dell’Arno (bronzo)

 

 

Sala n.3

pittura

Caniaux Giovanni

Paesaggio Ardenese  (ossia delle Ardenne ndr.)

Monti pisani

Bocca d’Arno

Monti pisani dopo la pioggia

Natura morta (fiori)

Veduta pisana

Pineta sul mare

Pianura veneta

Ritratto

Paesaggio ardenese

Monti pisani

Monti pisani

Marina di Pisa

Barche a bocca d’Arno

Ritratto di bimba

Natura morta

Monti livornesi

 

Rossi Curzio

La rocca di Staggia

Sull’Arno

 

Satti Ferruccio

Natura morta

 

Gentilini Nello

Paesaggio (tempo grigio)

Paesaggio (estate)

 

Sementa Eugenio

Natura morta con crisantemi

 

scultura

Griselli Italo

Testa di cera

 

 

Sala n.4

 

Viviani Giuseppe

pittura

Autoritratto

Lo stoino

Acrobata n. 2

Natura morta con gufo

Acrobata n. 1

Il caterrattaio

Acrobata n. 3

Marina

Piccola Italiana (ritratto)

Cocomero

Settembre (marina)

Ritrattino

Paese

Donna con gatto

Paese

Paese

incisioni

Uccelli (acquaforte)

Il mentaio (punta secca)

Natura morta con campanile (acquaforte)

Mente, seme, noccioline (acquaforte)

Natura morta con chitarra (acquaforte)

Battistero (acquaforte)

 

scultura

Palamidessi Piero

Ritratto (bambina)

 

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MOSTRE ORGANIZZATE DAL SINDACATO BELLE ARTI DI PISA

 

1 – Mostra d’Arte – Nelle sale del Consiglio Provinciale dell’Economia – Via Vittorio Emanuele –

Pisa 1930 VIII.

 

2 - Mostra d’Arte – Nelle sale del Palazzotto dei Nobili Piazza Garibaldi – Pisa Aprile 1931 IX.

 

3 - Mostra d’Arte – Nelle sale dell’Antico Palazzo Pretorio ex Prefettura – Pisa Aprile 1932 X

 

4 - Mostra d’Arte – Nelle sale del «Palazzo alla Giornata» . Pisa Primavera 1933 XI.

 

5 - Mostra d’Arte – Nelle sale del «R. Teatro Verdi» – Pisa Dicembre 1934 XIII.

 

6 - Mostra d’Arte – Nelle sale del «R. Teatro Verdi» – Pisa Giugno 1935 XIII.

 

7 – Mostra d’ Arte - nelle sale del «R. Teatro Verdi» - Pisa Dicembre 1936 – Gennaio 1937 XV.

 

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Regolamento

Art. 1

La Sezione Provinciale di Pisa, dipendente dal Sindacato Interprovinciale Fascista Belle Arti con sede in Firenze, bandisce la VIII Mostra Provinciale. Essa avrà luogo in Pisa nella Sede del R. Teatro Verdi g.c.

Art. 2

La Mostra si aprirà il 24 Dicembre 1937 e si chiuderà il 31 Gennaio 1938. Si basa sul criterio di accogliere, con la massima obbiettività, ogni tendenza o scuola. Alla Mostra potranno prendere parte solo gli artisti inscritti al Sindacato Provinciale di Pisa che siano in regola con il pagamento delle tessere e dei contributi sindacali obbligatori. Si fa eccezione per coloro che partecipano per la prima volta ad una mostra sindacale.

Art. 3

La Mostra è organizzata e diretta da un Comitato composto di cinque Membri, presieduto dal Presidente dell’Unione Provinciale dei Professionisti e Artisti.

Art. 4

Alla Mostra potranno concorrere tutti gli artisti appartenenti alla giurisdizione della Sezione Provinciale di Pisa con opere di pittura, scultura, bianco e nero ed arte decorativa, che non siano state mai esposte nelle città sede della Mostra.

Art. 5

La scelta delle opere è deferita ad una giuria di tre membri nominati dal Segretario del Sindacato Interprovinciale, dopo la presentazione delle opere.

Art. 6

Le decisioni della giuria sono inappellabili.

Art. 7

Entro il 5 Dicembre gli Artisti che intendono partecipare alla Mostra dovranno inviare regolare notifica alla Sezione Provinciale di Pisa. La firma apposta alla scheda di notifica significa adesione esplicita al Regolamento. Le opere dovranno giungere non più tardi del 18 Dicembre 1937 - Anno XVI.

Art. 8

Gli artisti inscritti al Sindacato dovranno versare, all’atto della notifica, una quota di inscrizione di L. 10.- e i non iscritti al Sindacato una quota di L. 40.

Art. 9

Al collocamento delle opere provvederà, con decisioni inappellabili, la Commissione di cui sopra.

Art. 10

La Sezione avrà la più diligente cura delle opere esposte, ma non assume alcuna responsabilità per eventuali danni, incendi, furti, smarrimenti od altro, che avvenissero nei viaggi di andata e ritorno o durante il tempo in cui le opere rimarranno in consegna alla Sezione stesso.

Art. 11

Tanto gli iscritti alla Sezione di Pisa e gli iscritti agli altri Sindacali Interprovinciali, regolarmente tesserati, avranno libero ingresso alla Mostra, dietro esibizione della tessera sindacale.

Art. 12

Sul prezzo di vendita delle opere degli Artisti iscritti al Sindacato, anche se la vendita sia fatta direttamente dall’artista o di chi per lui, il Sindacato preleva un diritto pari al 10%, per le altre opere il diritto sarà del 20%. Nel caso di una vendita stipulata contemporaneamente dall’Ufficio vendite e dall’artista ha la preferenza quella stipulata dall’Ufficio vendite. L’espositore non potrà dichiarare invendibile un’opera notificata come vendibile, se non versando, sul prezzo notificato, il 10% o il 20%, secondo le norme di cui sopra.

Art. 13

All’atto dell’acquisto l’acquirente dovrà versare un deposito pari alla metà del prezzo di vendita. Tale deposito avrà valore di caparra e verrà incamerato tutte le volte che l’acquirente, entro due mesi dalla chiusura della Mostra, non avrà provveduto al ritiro dell’opera versando la rimanente metà.

Art. 14

Trascorsi 15 giorni dalla chiusura della Mostra la Sezione del Sindacato «Belle Arti» declina ogni responsabilità circa le opere invendute o non ritirate.

Art. 15

Il presente Regolamento è valido anche per il periodo di una eventuale proroga della  Mostra.

Art. 16

Tutte le comunicazioni relative alla Mostra debbono essere indirizzate alla Sezione Provinciale Fascista del Sindacato Belle Arti di Pisa, Palazzo «alla Giornata» - Lungarno Regio n. 8.

Pisa, 16 Novembre 1937-XVI

Il Fiduciario Provinciale

Ferruccio Pizzanelli